Cedolare secca al 10% sui canoni concordati

Niente aumenti sulla cedolare secca, che resta al 10% sugli affitti a canone concordato, mentre resta da capire il destino dell'aliquota al 21% sui negozi: verso la manovra 2020.

Resta la 10% la cedolare secca sugli affitti a canone concordato: non solo non torna la vecchia aliquota del 15% ma decade anche l’ipotesi di portare l’imposta al 12,5%, che sembrava la più gettonata fino a qualche giorno fa. La manovra 2020 conterrà una proroga dell’attuale tassa piatta sugli affitti.

Non ci sono certezze fino a quando il testo del ddl non arriverà in Senato, ma tutte le indiscrezioni parlano di una proroga al 10%, con la previsione di rendere l’agevolazione permanente.

 

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Il quadro normativo

La cedolare secca è regolamentata dal Dlsg 23/2011, articolo 3 e prevede un’aliquota al 21% sugli affitti di mercato, che scende al 15% per le locazioni a canone concordato. Il Piano Casa 2014 ha portato questa seconda aliquota al 10% fino al 2017, riduzione prorogata fino al 2019.

Un mancanza di norme specifiche in Legge di Bilancio, dunque, farebbe tornare dal prossimo primo gennaio la cedolare secca sui canoni concordati al 15%.

Il Governo in un primo momento aveva inserito in manovra una sorta di compromesso, portando l’aliquota al 12,5%. Alla fine, invece, si è deciso di prorogare l’attuale aliquota al 10%.

Lo conferma il viceministro all’Economia, Antonio Misiani: «siamo riusciti a confermare la cedolare secca al 10%», ha dichiarato.

L’esecutivo è così andato incontro alle molteplici richieste arrivate dalle associazioni di proprietari immobiliari e inquilini. Si attende il testo per capire esattamente se si tratta di una proroga oppure di una misura strutturale (che quindi porta definitivamente la cedolare secca sui canoni concordati al 10%).

Non sembra ci sia invece la proroga della cedolare secca al 21% per gli affitti dei negozi, che scade a fine 2019: ci sono state richieste da parte delle associazioni, come Confedilizia, avanzate nel corso di incontri avuti nei gironi scorsi con i gruppi parlamentari.

Attendiamo il testo ufficiale per verificare eventuali colpi di scena.

 

di Redazione PMI.It