Contributo a fondo perduto: chiarimenti e casi particolari

Contributo fondo perduto: dall'Agenzia delle Entrate i nuovi chiarimenti sulla fruizione del ristoro diretto, con esempi e casi particolari.

 

Il contributo a fondo perduto previsto dal Dl Rilancio (all’articolo 25) spetta anche alle imprese in possesso dei requisiti ma che si trovano in liquidazione, purché iniziata dopo la dichiarazione dello stato di emergenza Covid-19 (31 gennaio 2020), così come spetta anche alle micro e piccole imprese già in difficoltà al 31 dicembre 2019 e ai soggetti con domicilio fiscale o sede operativa nei Comuni colpiti dai terremoti del 2016 e 2017 e dall’alluvione del 2019.

Sono tutti chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate con una nuova circolare sull’argomento, la n. 22/E del 21 luglio 2020.

Il documento risponde a numerosi dubbi su aspetti meno chiari del contributo a fondo perduto. In particolare (ma non solo): ambito soggettivo, requisiti di accesso al beneficio, verifica della riduzione del fatturato.

Beneficiari: le risposte ai dubbi

Per le aziende in liquidazione dopo il 31 gennaio 2020, si conferma il diritto al beneficio e, per il calcolo di fatturato, si deve fare riferimento alle indicazioni fornite con la circolare n. 15/2020.

Microimprese o piccole imprese che risultavano in difficoltà al 31 dicembre 2019 possono accedere al fondo perduto purché non siano soggette a procedure concorsuali per insolvenza ai sensi del diritto nazionale e non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o altri aiuti. Per lo stato di “difficoltà” si deve fare riferimenti alle ultime modifiche della Commissione UE al quadro temporaneo sugli aiuti di Stato, in conseguenza dell’emergenza Covid-19.

Nei Comuni colpiti da altre emergenze pre-Covid, il calo del fatturato è ininfluente. Possono accedere al contributo a fondo perduto anche senza requisito del calo di fatturato/corrispettivi i soggetti che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nei territori dei Comuni colpiti dai sismi del 26 e 30 ottobre 2016 e del 18 gennaio 2017, oppure dagli eventi meteorologici del 19 e 22 ottobre 2019 in provincia di Alessandria, purché l’abbiano fin dall’insorgenza dell’originario evento calamitoso.

Casi particolari

La circolare illustra i requisiti per alcune categorie di operatori, come ad esempio distributori di carburanti e agenti di commercio.

Inoltre, viene spiegato come trattare alcune operazioni nel calcolo del fatturato (es.: passaggi interni di imprese che operano in più attività con contabilità separata, operazioni fuori campo IVA).

Ancora, l’Agenzia delle Entrate precisa che:

  • nel caso in cui piùeredi proseguano l’attività del defunto attraverso una società di fatto, in presenza dei requisiti la stessa potrà ottenere il contributo a fondo perduto facendo domanda tramite modello AA9 entro il 24 agosto;
  • i residenti nei comuni di Livigno e Campione d’Italia possono fruire del contributo, se hanno i requisiti.

In ogni caso, il contributo a fondo perduto è riservato a titolari di partita IVA esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo e a titolari di reddito agrario.  Il ristoro è commisurato al calo di fatturato causato dall’emergenza Coronavirus. La domanda si presentano per via telematica, direttamente o tramite un intermediario, entro il 13 agosto (24 agosto nel caso degli eredi che continuano l’attività del deceduto).

REDAZIONE PMI