Contributi a fondo perduto per Partite IVA: nuove opzioni e aliquote nel Sostegni bis

Contributi a fondo perduto per Partite IVA nel Dl Sostegni bis: nuove opzioni, aliquote e beneficiari, ristori automatici e su domanda, sostegno aggiuntivo a fine anno.

Sostegni bis approvato

contributi a fondo perduto per Partite IVA del Dl Sostegni bis approvato in Consiglio dei Ministri il 20 maggio cambiano, e per alcuni raddoppiano (con un ristoro subito ed uno a fine anno, ma solo per i più penalizzati dalla crisi, previa verifica fiscale); chi ha già avuto i ristori quest’anno non deve presentare domanda, riceverà automaticamente il nuovo contributo, con somma analoga, sul conto corrente indicato nella prima istanza. Se invece decide di riparametrarlo all’attuale periodo, presenta domanda e ottiene un conguaglio: sono le regole fondamentali previste dal decreto Sostegni bis, (Decreto Imprese, Lavoro, Giovani e Salute).

Per quanto riguarda il primo contributo a fondo perduto nel Sostegni bis, in automatico scatta dunque un versamento analogo al primo fondo perduto del DL Sostegni ma, anche per annettere alla vecchia platea ulteriori 350mila soggetti rimasti fuori e per meglio inquadrare l’entità della perdita, si prevede una opzione alternativa: previa domanda, si può chiedere di parametrare il sostegno invece che all’intero 2020 al periodo aprile 2020-marzo 2021 (con aliquote più alte per gli esclusi dal primo fondo perduto del DL Sostegni di marzo). Per quanto riguarda il secondo contributo a fondo perduto fine anno, quello basato sul conto economico e non più sui ricavi, saranno stabiliti criteri e aliquote con specifico decreto attuativo del ministero dell’Economia.

Fondo perduto Sostegni bis: ristoro automatico

Innanzitutto, tutti coloro che hanno già ricevuto il ristoro previsto dal primo decreto Sostegni, dl 41/2021, non devono fare nulla. Riceveranno automaticamente, sul conto corrente indicato in sede di precedente domanda, una somma analoga a quella del primo indennizzo. Nel caso in cui abbiamo scelto, con la prima domanda, di utilizzare la somma in credito d’imposta, anche il nuovo contributo sarà automaticamente riconosciuto in questa stessa forma. Per questo misura, sono stanziati 8 milioni di euro.

Fondo perduto Sostegni bis: ristoro su domanda

C’è poi l’annunciata possibilità di chiedere il nuovo contributo in base alle perdite di fatturato non dell’intero 2020 sul 2019, ma del periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, quindi sugli ultimi 12 mesi circa. In questo caso, bisogna presentare domanda (le modalità verranno definite dall’Agenzia delle entrate). Le imprese e le Partite IVA che hanno già ottenuto i ristori automatici sopra descritti, riceveranno il conseguente conguaglio. Attenzione: se invece emerge una differenza in negativo, (cioè, se il ristoro già riconosciuto in automatico sull’intero 2020 è superiore a quello riparametrato, chiesto con la nuova domanda), l’Agenzia delle Entrate scarta automaticamente la nuova richiesta, non prelevando la differenza.

I nuovi ammessi alla platea dei beneficiari

Mo­bi­li­tà so­ste­ni­bi­le an­che in au­to: ec­co co­me

Tut­te le mo­da­li­tà di tra­spor­to do­vran­no ri­dur­re le lo­ro emis­sio­ni del 90% en­tro il 2050 per po­ter con­se­gui­re la neu­tra­li­tà cli­ma­ti­ca. Con le no­stre scel­te pos­sia­mo ri­dur­re l' im­pat­to am­bien­ta­le.

Possono chiedere i nuovi ristori anche le attività che quest’anno non hanno ancora ricevuto indennizzi perchè rimasti esclusi per via dei requisiti. E’ il caso delle imprese che, facendo il calcolo sull’intero 2020, non avevano subito un calo di fatturato pari ad almeno il 30% sul 2019, mentre invece rientrano nel nuovo parametro prendendo come riferimento il periodo primo aprile 2020 31 marzo 2021 sui 12 mesi precedenti. Ebbene, per le attività che non hanno preso i precedenti indennizzi del dl 41/2020, il nuovo contributo a fondo perduto si calcola con aliquote diverse. Eccole:

  • 90%della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro,
  • 70%con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro,
  • 50%, con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro,
  • 40%, fra 1 e 5 milioni di euro,
  • 30%fra 5 e 10 milioni di euro.

Resta la regole che esclude dal contributo al fondo perduto, in tutti i casi, le attività che nel 2019 hanno fatturato più di 10 milioni di euro. Le attività che invece hanno già preso gli indennizzi del primo decreto Sostegni, e chiedono quello nuovo parametrandolo al periodo aprile 2020-fine marzo 2021 sui 12 mesi precedenti, lo calcolano nello stesso modo di quello previsto dal Sostegni 1. Applicano, quindi, le seguenti aliquote:

  • 60%della differenza media mensile, per le attività con fatturato o compensi 2019 fino a 100mila euro,
  • 70%con fatturato 2019 da 100mila a 400mila euro,
  • 50%con ricavi fra 400mila e 1 milione di euro,
  • 40%fra 1 e 5 milioni di euro,
  • 30%fra 5 e 10 milioni di euro.

Per questo contributo, sono stanziati 3,4 miliardi di euro.

Contributo a fondo perduto su calo utile

Il decreto Sostegni bis prevede poi un ulteriore contributo, parametrato sul calo dell’utile. Le imprese e le attività che hanno già ricevuto i precedenti contributi sopra riportati, sostanzialmente prenderanno un conguaglio (nel senso che il nuovo indennizzo si calcola comunque al netto di quanto già ristorato). Le imprese che invece non avranno ancora ricevuto nulla, potranno (avendone i requisiti) chiedere per intero questo nuovo ristoro. Che è calcolato non sulla perdita di fatturato ma sul calo dell’utile. Qui i tempi sono più lunghi, perché bisogna attendere i bilanci definitivi 2020 (sui quali si effettua il calcolo). E comunque, sono necessari i decreti attuativi del ministero dell’Economia, che fra le altre cose stabiliranno il requisito preciso (cioè il calo minimo dell’utile necessario per l’accesso al contributo) e le aliquote per il calcolo. Attenzione: questo contributo non è parametrato al calo medio mensile ma all’intera differenza fra il risultato d’esercizio 2020 e quello del 2019. Al quale si applicheranno le aliquote. Dal risultato bisognerà togliere quanto eventualmente già incassato a titolo di contributi a fondo perduto sul fatturato. Le modalità e le tempistiche per la presentazione delle domanda saranno definite con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. Per questo contributo, sono previste risorse pari a 4 milioni di euro. In tutti i casi, i contributi non possono mai essere superiori a 150mila euro.

Per riassumere

In estrema sintesi, di seguito le regole dei nuovi contributi a fondo perduto.

  • Chi ha già preso i contributi del primo decreto Sostegnie vuole confermarli con periodo di riferimento su cui calcolarli, riceve automaticamente una somma analoga alla precedente senza dover presentare domanda.
  • Chi ha già preso i contributi del primo decreto e vuole riparametrarlialle nuove date, presenta domanda e riceve la differenza. Nel caso in cui la somma già incassata sia superiore a quella richiesta con la seconda domanda, non si procede al conguaglio a sfavore del contribuente.
  • Chi non ha preso i contributi del primo decretopuò chiedere quelli riparametrati al periodo primo aprile 2020 – 31 marzo 2021, applicando alla perdita di fatturato media mensile le nuove aliquote, più convenienti.
  • Chi non ha richiesto i contributi del primo decretopuò fare domanda fino al 28 maggio, e a quel punto riceverà automaticamente anche la somma prevista dal Sostegni bis.
  • Tutte le imprese, Partite IVA e Professionisticon i requisiti fissati dai decreti ministeriali potranno chiedere il nuovo contributo basato sul calo dell’utile.

REDAZIONE PMI