Modello 730 e rimborsi IRPEF: calendario e controlli

Dichiarazione dei redditi con credito IRPEF da 730, rimborso in busta paga, cedolino pensione o accredito diretto: verifiche e tempi di pagamento.

L’Agenzia delle Entrate ha approvato i criteri per individuare gli elementi di incoerenza delle dichiarazioni dei redditi presentate tramite Modello 730/2021 con esito a rimborso e con modifiche rispetto alla precompilata che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta (nota n. 2021/125708 del 24 maggio 2021). Danno adito a verifica:

  • lo scostamento significativo dagli importi nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente,
  • la presenza di altri elementi di forte incoerenza rispetto ai dati precompilati,
  • la presenza di situazioni di rischio in base ad irregolarità di anni precedenti.

Come di consueto, per il resto, se dal modello 730 (anche precompilato) emerge un credito di imposta, è possibile chiederlo come rimborso IRPEF in busta paga o nel cedolino pensione, richiederne l’accredito diretto oppure utilizzarlo in compensazione per il versamento di altri tributi. Con la novità che dallo scorso anno il calendario dei rimborsi potrà subire degli slittamenti in considerazione della nuova data per la trasmissione della dichiarazione dei redditi. In passato, infatti, la scadenza di luglio per l’invio del modello 730 implicava un conguaglio a credito con lo stipendio o pensione di luglio /agosto. Poiché l’emergenza Covid ha comportato lo spostamento al 30 settembre per la consegna del modello dichiarativo, di conseguenza anche il rimborso IRPEF subirà uno slittamento per chi presenta il modello dopo l’estate. Ovviamente, chi ha trasmesso il 730 nei tempi consueti (per la precompilata la prima data utile era il 19 maggio 2021) riceverà l’eventuale conguaglio IRPEF nei tempi abituali.

Rimborso IRPEF

  • Con sostituto d’impostaSe il contribuente ha un sostituto d’imposta, il rimborso del credito maturato figurerà direttamente inbusta paga o con l’assegno previdenziale (cedolino pensione) da parte del datore di lavoro o dall’ente pensionistico, così come avviene con i debiti risultanti dalla dichiarazione dei redditi, per i quali il sostituto d’imposta applica la trattenuta su stipendio o pensione. La somma risultante sarà accreditata (o trattenuta se a debito) nella busta paga o nella rata di pensione a partire, rispettivamente, da luglio e agosto/settembre.
  • Senza sostituto d’impostaI contribuenti che non hanno un sostituto d’imposta possono invece richiedere il rimborso dei crediti IRPEF risultanti dalla dichiarazione dei redditi dall’Agenzia delle Entrate. L’accredito viene effettuato direttamente – entro sei mesidal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, oppure dalla data della trasmissione, se questa è successiva a tale termine – se il contribuente ha fornito all’Agenzia le coordinate del conto corrente bancario o postale (codice IBAN) sul quale desidera che venga effettuato l’accredito.

Debiti IRPEF

I contribuenti senza sostituto d’imposta possono pagare i debiti fiscali utilizzando la stessa applicazione online che consente di indicare l’IBAN del conto corrente su cui effettuare sia l’accredito che l’addebito. Per pagare può essere utilizzato anche il modello F24, con i dati necessari e pagare con le modalità ordinarie. Possibile infine rivolgersi ad un CAF o ad un professionista abilitato.

Modello Redditi precompilato

Se il credito risultante dalla dichiarazione dei redditi è emerso in seguito alla presentazione del modello Redditi precompilato (ex Unico), il contribuente può ottenere i rimborsi (ma anche effettuare i versamenti dei debiti fiscali) con le modalità ed entro i termini descritti nelle istruzioni per la compilazione del modello Redditi.

Tempi di pagamento

Mo­bi­li­tà so­ste­ni­bi­le an­che in au­to: ec­co co­me

Tut­te le mo­da­li­tà di tra­spor­to do­vran­no ri­dur­re le lo­ro emis­sio­ni del 90% en­tro il 2050 per po­ter con­se­gui­re la neu­tra­li­tà cli­ma­ti­ca. Con le no­stre scel­te pos­sia­mo ri­dur­re l' im­pat­to am­bien­ta­le.

I tempi di pagamento possono essere influenzati, in caso di controlli fiscali da parte dell’Amministrazione Finanziaria (che possono essere effettuati entro 4 mesi dal termine previsto per la trasmissione, oppure dalla data d’invio in caso di ritardo rispetto alla scadenza) sulla Precompilata modificata. L’accredito potrebbe subire slittamenti in caso di:

  • rimborsi per oltre 4mila euro, tra le casistiche che determinano controlli preventivi sulle dichiarazioni dei redditi trasmesse tramite modello 730 (in questo caso è consigliabile compensare il credito con altri tributi, il rimborso potrebbe scendere sotto tale soglia evitando al contribuente sia controlli fiscali che slittamenti nel rimborso);
  • incoerenzenelle modifiche apportate al 730 precompilato, ovvero modifiche eccessive o sospette agli occhi del Fisco, tali da far scattare dei controlli.

 

REDAZIONE PMI