Fondo perduto Sostegni bis: chi, come e quando deve fare domanda

Tutte le regole e le tempistiche per accedere ai tre tipi di contributo a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegni bis, alternativi o integrabili.

Chi ha già richiesto il contributo a fondo perduto del primo decreto Sostegni (articolo 1 del decreto legge 41/2021) riceve automaticamente un indennizzo di pari importo (sul medesimo IBAN, dal 16 giugno), mentre le altre due tipologie di ristoro introdotte dal Sostegni bis richiedono la presentazione di una domanda, con modalità che devono ancora essere comunicate. E che possono riguardare anche beneficiari che, pur avendo ottenuto d’ufficio il nuovo indennizzo, potrebbero avere diritto a un’integrazione. Vediamo dunque con precisione chi deve presentare domanda per ottenere i nuovi contributi a fondo perduto del decreto Sostegni bis.

Seconda opzione

Chi non ha presentato domanda per il primo ristoro entro la scadenza del 28 maggio, pur avendone i requisiti, rientra per forza di cose nella seconda opzione di contributo a fondo perduto prevista dal Sostegni bis (commi da 5 a 13 del dl 73/2021), che è alternativo al precedente e spetta a fronte di una perdita di fatturato pari ad almeno il 30% fra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021. Questo secondo contributo può dunque essere chiesto:

  1. da coloro che hanno già preso il ristoro del primo decreto Sostegni,
  2. da chi non rientrava nel precedente requisito,
  3. da chi non aveva presentato domanda.

Chi deve o può fare domanda

  • Primo gruppo. Coloro che presentano domanda dopo aver già ricevuto automaticamente il contributo a fondo perduto sopra descritto, riceveranno solo l’integrazione. In pratica, queste imprese devono prima calcolare il nuovo contributo spettante (cambia solo il periodo su cui misurare la perdita, le aliquote sono le stesse del primo decreto Sostegni), e poi sottrarre quando già incassato in automatico. Importante: in questo caso c’è una clausola a favoredelle Partite IVA. Se, in base a questa domanda viene fuori che non spetta un’integrazione ma che anzi ci sarebbe una differenza da restituire, il Fisco si limita a scartare la domanda (quindi, l’impresa non dovrà restituire la parte eventuale in eccedenza). In pratica, si applica automaticamente la soluzione più conveniente per la Partita IVA.

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  • Secondo e terzo gruppo. Chi non ha ricevuto il contributo perché non rientrava nella platea, o perché non l’aveva richiesto, riceverà un contributo basato su aliquotepiù alte. Si va dal 90% per chi fattura fino a 100mila euro al 30% per ricavi fra i cinque e i dieci milioni di euro). Ricordiamo che, in tutti i casi, la perdita del 30% va calcolata sulla media mensile.

Come e quando fare domanda

Il Ministro dell’Economia, Andrea Franco, ha annunciato l’avvio delle domande per il 23 giugno. Si attendono ancora le procedure telematiche dell’Agenzia delle Entrate per la presentazione dell’istanza, in merito al quale è previsto un provvedimento direttoriale.

Terza opzione

Il terzo contributo, previsto dai commi 16 e seguenti dello stesso articolo 1 del dl 73/2021, è basato sul risultato economico 2020 (quindi sull’utile o sulla perdita e non sul fatturato). Per questa tipologia di indennizzo bisogna attendere i decreti ministeriali attuativi, che ne stabiliranno anche requisiti precisi e importo. Successivamente, si potrà presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate. Le anticipazioni del Ministro Franco danno per stimato l’avvio per dopo l’estate.

In sintesi

  • Imprese con fondo perduto Dl Sostegni: presentano domanda solo se vogliono chiedere il nuovo indennizzo basato sul calo di fatturato fra il primo aprile 2020 e il 31 marzo 2021. Siccome nel frattempo avranno già ricevuto l’indennizzo automatico analogo al precedente, incasseranno solo la differenza.
  • Imprese senza fondo perduto Dl Sostegni: presentano domanda per il nuovo contributo del Sostegni bis, che sarà parametrato al calo medio mensile di fatturato dei 12 mesi seguenti al primo aprile 2020, calibrato sulle nuove aliquote.
  • Imprese con requisiti sul calo dell’utile: presenteranno domanda dopo che usciranno i decreti ministeriali attuativi.

REDAZIONE PMI