Verso la manovra: ipotesi di pace fiscale Bis   

Nuovo saldo e stralcio, anche per le imprese e condono sulle somme non dichiarate: le proposte della Lega, il no del M5S, in vista della manovra 2020.

Il cantiere fiscale continua a tenere banco in vista della manovra 2020 e il dibattito nelle ultime ore si concentra su una proposta della Lega: una nuova pace fiscale, che potrebbe contenere un saldo e stralcio aperto anche alle imprese e, per le persone fisiche, un condono sul non dichiarato. Il Movimento 5 Stelle, come prevedibile, mette subito un paletto preciso: nessun condono. Intanto prosegue il dibattito anche sulle altre misure di riforma fiscale, a partire da flat tax e riduzione scaglioni IRPEF.

Pace fiscale Bis

Per quanto riguarda la pace fiscale, sembra molto probabile che nuove misure in questo senso andranno in manovra. Il punto è la modulazione delle stesse, che prevedibilmente (anche in considerazione di quanto successo nello scorso autunno proprio su questo tema) terrà acceso il dibattito fino all’autunno. Per il momento, l’unica certezza è che la Lega sta studiando nuove ipotesi di pace fiscale 2, come sottolinea il sottosegretario all’Economia, Massimo Bitonci.

In vista ci dovrebbero essere un nuovo saldo e stralcio, che consente ai contribuenti in difficoltà economica di sanare le pendenze con il fisco pagando solo una parte del dovuto.

Ricordiamo, fra l’altro, che la legge di conversione del decreto crescita ha appena riaperto i termini del saldo e stralcio 2019, riservato a chi ha un ISEE fino a 20mila euro, al quale si può aderire fino al 31 luglio. L’edizione 2020 in preparazione, contrariamente a quella di quest’anno, potrebbe essere aperta anche alle imprese.

Ma il tema intorno al quale si scalda maggiormente il dibattito è il “condono” vero e proprio. Ovvero, una dichiarazione integrativa che consentirebbe ai contribuenti di far emergere il non dichiarato degli anni precedenti, pagando aliquote ridotte. Una riedizione di un provvedimento che era stato originariamente inserito nel decreto fiscale collegato alla manovra nell’autunno scorso, ma sul quale c’era successivamente stata una marcia indietro, determinata proprio dal mancato accordo fra le due forze di maggioranza, Lega e Movimento 5 Stelle.

Una situazione che sembra riproporsi:

Tuona il M5S, che insiste invece sulla “lotta contro i grandi evasori fiscali”. Il dibattito sarà ancora lungo, nel frattempo si studiano soluzioni tecniche che possano conciliare le diverse posizioni. Lo sforzo della Lega sembra sia quello di studiare un provvedimento che non consenta la regolarizzazione ai grandi evasori, ad esempio, prevedendo dei tetti di tasse non pagate sopra i quali non è possibile sanare le pendenze (si parla di un massimo condonabile di 80mila euro).

Riforma fiscale

Se la pace fiscale, in qualsiasi modo verrà modulata, è un provvedimento una tantum con il preciso scopo di fare cassa, ovvero aumentare le entrate (anche per finanziare le altre misure della manovra 2020), il piatto forte della prossima legge di Stabilità sarà invece la riforma fiscale vera e propria. Qui registriamo una novità per il mondo produttivo, che potrebbe essere l’azzeramento dei costi per le piccole transazioni, fino a 30 euro, con carte e bancomat, un provvedimento che va incontro a una tradizionale richiesta del mondo del commercio. Per il resto, nessuna particolare novità rispetto ai giorni scorsi: la Lega continua a studiare le nuove misure di flat tax (aliquota piatta al 15%), che dovrebbero riguardare i redditi fino a 50mila euro, il Movimento 5 Stelle è più favorevole a una rivisitazione delle attuali aliquote IRPEF.

 

(Fonte PMI.IT 11072019)